Tutte le famiglie in Calabria avevano il “porco”, allevato con cura e alla base dell’economia agricola per tutta la gamma di risorse alimentari e non solo che riusciva a fornire. Il progetto prevede la riconversione della vecchia stalla/fenile costruita dal nonno in “salumificio rurale artigiano”. La parola ha la stessa radice di artista e in effetti l’arte degli insaccati appartiene storicamente a questi luoghi. Una volta non si usavano nei salumi glutine, coloranti, derivati del latte, conservanti o altri additivi. Quindi non lo facciamo neanche noi. Carne di maiale nero, “cunserva” di peperoni e sale. Tutto qui. Tanto basta per riscoprire sapori dimenticati. Per mettere in moto la macchina del tempo basta un tagliere e un coltello affilato. Un viaggio sensoriale che si ripete a ogni fetta di capicollo o di soppressata.